Dalla Pediatria di Nelson alla capacità di emozionarsi: ecco come diventare dei bravi pediatri

Sono davvero numerosi i medici che vorrebbero potersi specializzare in pediatria. Non tutti, però, dobbiamo ammetterlo, hanno la stoffa per riuscirci. Il pediatra infatti è una figura professionale davvero molto complessa che deve essere in grado anche di dare un valido supporto ai genitori, persino nell’educazione dei bambini, e che deve riuscire a relazionarsi con i più piccoli al meglio, emozionandosi nello stare a contatto con loro pur rimanendo comunque distaccati e capaci di affrontare in modo razionale e freddo anche le situazioni più difficili. Capite bene insomma che di bravi pediatri al mondo non ce ne potranno essere milioni, mentre di bravi medici sì. Ecco allora alcuni consigli che ci sentiamo di dare a tutti coloro che vogliono diventare dei bravi pediatri.

Lo studio prima di tutto
Ovviamente lo studio è la cosa più importante a cui è necessario prestare attenzione, solo con un’adeguata preparazione un pediatra potrà infatti dirsi eccellente. Per riuscire nello studio al meglio è necessario seguire con grande attenzione tutte le lezioni universitarie, prepararsi agli esami nel miglior modo possibile e avere a disposizione dei libri di testo ad hoc su cui poter sempre fare affidamento. Trai i libri di testo considerati migliori ricordiamo Pediatria di Nelson. Pensate che questo testo è oggi arrivato alla sua 19a edizione, anche solo questo dettaglio vi fa comprendere quanto sia considerato autorevole. Ovviamente con il passare degli anni è stato revisionato per renderlo al passo con le ultime scoperte e sono stati persino aggiunti alcuni capitoli, un testo insomma aggiornato al cento per cento. Pediatria di Nelson permette ai futuri pediatri di addentrarsi nel vasto mondo delle malattie che possono purtroppo colpire i più piccoli. Questo testo porta alla comprensione di tutti i sintomi e alla realizzazione di diagnosi davvero eccellenti nonché alla scoperta di quali siano ovviamente le migliori terapie per ogni problematica. Potete trovarlo alla Libreria Cortina Milano.

Lo studio da solo non basta, la sensibilità
Lo studio da solo non basta, i pediatri non devono avere solo un’ottima conoscenza delle malattie, devono anche essere sensibili. Spesso si sente dire esattamente il contrario, che un medico deve imparare cioè ad essere distante. Questo è vero, nel senso che i medici non devono affezionarsi troppo ai pazienti altrimenti c’è il rischio che non riescano a curarli bene. Questo non significa però che non debbano sentire e mostrare la propria sensibilità. Sensibilità significa approcciarsi ai giovani pazienti in modo dolce, paziente e comprensivo della loro tenera età. Sensibilità significa anche approcciarsi nello stesso identico modo anche ai genitori, che hanno bisogno infatti di essere rassicurati, che hanno bisogno di sentirsi dire parole di conforto. I pediatria devono insomma essere empatici e cercare di aiutare genitori e bambini a vivere le malattie in modo tranquillo e sempre con il sorriso sulle labbra.

Sensibilità sì, ma anche severità
La sensibilità deve esserci, ma un pediatra deve anche essere severo quando necessario. Deve essere severo con i genitori se commettono degli errori grossolani che mettono a repentaglio la vita dei loro bambini e con i bambini stessi che devono imparare a seguire le terapie se vogliono davvero guarire.

Queste sono alcuni dei consigli che ci sentiamo di darvi se desiderate diventare degli ottimi pediatri in futuro, pochi semplice consigli che vedrete vi saranno davvero molto utili!

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