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Lavoro: aziende a caccia di giovani nel nordest

Da un’analisi sul mondo del lavoro nel nordest vediamo i dati che ne emergono.
Responsabile area amministrazione finanza e controllo, direttori finanziari (CFO), responsabili commerciali e Lean Management. Il 2010 cerca ancora professionalità in questi settori chiave. In crescita le domande che prevedono l’inserimento di giovani. Ecco le previsioni del Servizio Placement della Fondazione CUOA.

Il 2010 sarà l’anno dei profili junior. A dirlo è l’ultima analisi del Servizio Placement della Fondazione CUOA, che ha monitorato le richieste provenienti da un campione di circa 1.100 aziende, per la maggioranza con sede nel Nordest. Le offerte di lavoro provenienti dalle imprese risultano in riduzione rispetto all’anno scorso. Ma con un’accentuata richiesta di profili giovani.In termini assoluti la contrazione delle domande è da ascrivere principalmente al difficile e diffuso contesto economico. Ci sono, tuttavia, profili che continuano ad essere di appeal, nonostante la crisi. Si tratta di figure “creative” o legate al settore turismo, che risultano in aumento in valore assoluto, e poi alti profili legati alle divisioni retail. In termini di peso, invece, tra i profili, che pur dimostrando una contrazione in termini numerici continuano ad essere in cima alla lista delle richieste delle imprese, ci sono responsabili area amministrazione finanza e controllo e i direttori finanziari (CFO) (23% del campione delle domande analizzate), responsabili commerciali, 22%, ricerca e sviluppo, logistica, produzione e Lean Management, in tutto pari al 13% e marketing, 11%.
Rispetto al passato una delle dinamiche che dimostra come la crisi sia cambiata nell’arco del 2009 è stata l’interessante incremento di richieste per figure più giovani. «Le nostre analisi – spiega il Servizio Placement del CUOA – negli ultimi mesi del 2009 rilevano un forte aumento delle domande di professionalità per profili giovani. Lo dimostrano le ultime richieste che ci sono pervenute per le assunzioni del 2010. Oltre il 55% delle richieste è, infatti, rivolto a giovani laureati. Per il 26% le aziende ricercano neolaureati senza esperienza o con stage, mentre per il 30% le domande sono indirizzate a profili junior, vale a dire giovani con un’esperienza lavorativa da 1 a 3 anni. Le aree che richiamano più figure fresche di studi sono il marketing, oltre il 70% delle offerte dedicate ai neolaureati arriva da quest’area, Amministrazione Finanza e Controllo 35,42 %, area retail, 26%. Per quanto riguarda la localizzazione delle richieste, circa il 4,5% proviene dall’Estero, con particolare predominanza di Olanda, Francia, Svizzera, Germania, ma anche Stati Uniti e Cina.


Incontro sul tema del lavoro: la società solida degli “invisibili”

 

C’è un popolo senza visibilità, quello del lavoro autonomo e della piccola imprenditorialità, che esprime la voglia di sviluppare una rinnovata rappresentanza dei propri interessi, in discontinuità con l’attuale primato delle dinamiche d’opinione nei processi di decisione politica.

Oltre a questa porzione solida della società, la realtà degli “invisibili” è fatta anche di giovani dal futuro incerto, lavoratori extracomunitari e badanti, “qualcosisti” impiegati in un terziario dai contorni confusi, che insieme compongono un mosaico spesso ignorato dalle statistiche ufficiali.

La società solida degli “invisibili” è il secondo appuntamento dell’iniziativa di metà anno, promossa dal Censis, per discutere e approfondire i temi della società italiana.

Interverranno:

Giuseppe Roma
Ester Dini
Giuseppe De Rita

Appuntamento lunedì 22 giugno ore 10.30 presso il Censis – Piazza di Novella, 2 – Roma.

Per ulteriori informazioni: www.censis.it


“Giovane e Protagonista: per una visione positiva del lavoro”

I risultati della ricerca commissionata da Alai Cisl all’Università Cattolica di Milano

Qual è lo stato d’animo dei tanti giovani che nel nostro Paese lavorano con contratti di lavoro atipici, ovvero co.co.pro (contratti a progetto), a termine ed ex contratti interinali ora detti “di lavoro in somministrazione”? Una risposta arriva dalla ricerca “Giovane e Protagonista: per una visione positiva del lavoro”, curata da Stefano Gheno, professore di Psicologia sociale presso l’Università Cattolica di Milano.

Commissionata da Alai Cisl (Associazione Lavoratori Atipici e Interinali), ha indagato la realtà dei giovani nel rapporto con il lavoro attuale o futuro, coinvolgendo un campione molto vasto, pari a 2.300 persone in tutta Italia, tra i 18 e i 35 anni (divise equamente tra uomini e donne; tasso di scolarità medio, il 44,5% diplomati, il 30,5% laureati; il 45,2% con un’occupazione “atipica”, il 48,7% non occupati).

Il questionario sottoposto ai giovani dagli operatori di Alai Cisl conteneva idealmente, come spiega il professor Gheno, tre grandi ambiti riguardanti gli aspetti motivazionali, la valutazione del lavoro e, infine, gli elementi personali. In sostanza, è stato chiesto al campione cosa ci si aspetti dal lavoro e quanto è importante nell’ambito della vita; la soddisfazione legata allo stesso e i fattori a cui questa è oppure no correlata, nonché le componenti personali che riguardano il benessere lavorativo.

Quattro le variabili di “job satisfaction” (soddisfazione lavorativa) sulla cui base sono stati ottenuti questi risultati: i giovani lavoratori atipici, pur appagati in relazione al lavoro svolto e al modo in cui vengono utilizzate le loro competenze, mancano di soddisfazione circa la retribuzione percepita e le prospettive future. Ed è proprio questa mancata soddisfazione che apre l’importante questione dell’essere “protagonisti”, mettendo quindi in campo una nuova domanda: si può essere protagonisti senza speranza?

Spiega il professor Gheno: “Per i giovani il lavoro rappresenta una componente molto importante della vita. Il valore medio attribuito, su una scala che va da 1 a 10, ammonta a 8,21. È dunque evidente che lo spazio psicologico e umano sia piuttosto rilevante. I giovani intervistati cercano principalmente la possibilità di mantenersi, e questo la dice lunga sull’importanza della retribuzione, ma allo stesso tempo indicano come significativa l’opportunità di realizzarsi in quanto persone. A dimostrazione di ciò, la risposta alla domanda su ‘che cosa è importante nel lavoro che ha trovato’, dà come risultati, a pari merito, la stabilità e la possibilità di fare qualcosa che interessi davvero”. E ancora: “Se un giovane si sente privo di prospettive – sottolinea Gheno – è difficile che investa sul proprio sviluppo, e il tema del protagonismo è molto legato al fatto di sentirsi dotati o meno di possibilità”.

Dall’analisi del campione esaminato rispetto a tematiche quali disagio, stress, soddisfazione, si evince infatti che il sentirsi dotati di possibilità aumenta lo “star bene” dei giovani anche rispetto alla questione del lavoro, li rende più capaci di speranza e progettualità, meno insoddisfatti e stressati. Accompagnare i giovani nel percorso lavorativo guardando al futuro con una visione positiva diventa dunque un elemento essenziale per costruire un rapporto virtuoso tra giovani e mondo del lavoro, atipico e non.

Il coordinamento operativo della ricerca è stato svolto da ReAct, una società che opera nell’ambito della ricerca sociale, con particolare riferimento al benessere sul lavoro, nelle organizzazioni e nelle comunità.

 

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Pubblicato a Padova il rapporto sul mercato del lavoro

Nell’apposita sezione di STARNET, portale degli uffici studi e statistica delle Camere di Commercio italiane è disponibile il rapporto sul mercato del lavoro in provincia di Padova nel 2008
Il rapporto raccoglie le principali informazioni sulla dinamica del mercato del lavoro in provincia di Padova nel 2008 in parte già diffuse negli ultimi mesi.

Le informazioni riguardano in particolare:
– l’ andamento dell’occupazione nelle attività manifatturiere e terziarie, desunte delle indicazioni fornite dalla imprese nell’ambito della rilevazione “Veneto Congiuntura” realizzata in collaborazione con Unioncamere Veneto;
– la dinamica della Cassa Integrazione (CIG) di fonte INPS;
– i saldi delle assunzioni e cessazioni dei rapporti di lavoro e gli iscritti alle liste di mobilità forniti dall’Agenzia Regionale “Veneto Lavoro”.
Si ricorda che al momento della redazione del rapporto non sono ancora disponibili a livello provinciale i risultati dell’ indagine delle forze di lavoro di fonte Istat, la cui diffusione e’ prevista entro il prossimo mese di aprile.