Un tavolo istituzionale voluto da Regione Lombardia cui saranno chiamati a partecipare il mondo imprenditoriale, i sindacati e tutti i soggetti del Patto per lo Sviluppo che abbia la finalità di individuare e condividere regole nuove, interventi speciali da attuare per il sistema lombardo del lavoro, anche alla luce della disponibilità delle risorse per gli ammortizzatori sociali.
Lo ha annunciato oggi il presidente di Regione Lombardia, Roberto Formigoni, intervenendo al convegno “Una crisi da risolvere. Idee, proposte, scelte“, organizzato dalla Cisl della Lombardia.
“Di fronte a questa crisi – ha sottolineato Formigoni – è necessario uno sforzo comune tra mondo della finanza, dell’economia, della politica, dell’impresa e delle organizzazioni sindacali, perché è il sistema nel suo complesso a doversi rimettere in discussione”.
“Ho chiesto al segretario regionale della Cisl Gigi Petteni – ha proseguito Formigoni – di suggerire proposte, idee e progetti che vadano in questa direzione”.
Formigoni ha portato l’esempio delle acciaierie di Brescia, dove i lavoratori vanno a lavorare di notte e nel week end sulla base di un accordo con gli imprenditori, che risparmiano moltissimo sul costo dell’energia elettrica e consentono così ai lavoratori di mantenere il proprio posto di lavoro. In merito all’Accordo sottoscritto tra Governo e Regioni sul sistema degli ammortizzatori in deroga, che ha stanziato complessivamente 8 miliardi di euro per aiutare i lavoratori colpiti dalla crisi, Formigoni ha evidenziato che “si tratta di una nuova, importante pagina nei rapporti tra Stato e Regioni. È la prima volta che si stipula un’intesa che comporta una gestione coordinata di risorse e progetti fra i diversi livelli istituzionali su un tema così complesso e dimostra la maturità dei rapporti tra le Regioni e lo Stato. Attraverso questo Accordo, si è scelta con chiarezza la strada dell’integrazione: integrazione tra fondi diversi (regionali, nazionali ed europei) e integrazione tra politiche passive ed attive al lavoro”.
Sulla base dell’Accordo, gli ammortizzatori sociali come aiuto dal punto di vista del reddito, si integreranno con percorsi di ritorno al lavoro per i lavoratori a rischio espulsione dal sistema produttivo, accompagnando le persone e migliorando il livello qualitativo delle risorse umane.
“E’ la conferma della positività del modello lombardo – ha ricordato Formigoni – visto che ci siamo impegnati a investire in questo modo tutte le risorse del Fondo Sociale Europeo per i prossimi due anni: parliamo di 400 milioni di euro che andranno a sostenere l’avvio di percorsi di formazione e di inserimento lavorativo, e che si uniranno alle risorse nazionali per sostenere il reddito dei lavoratori in difficoltà. 137 milioni sono già stati impegnati con una particolare attenzione a quei lavoratori che hanno meno garanzie, come i precari o gli apprendisti”.
Formigoni ha anche richiamato i problemi e le opportunità più immediate che la società lombarda si trova a dovere affrontare: la vicenda degli scali di Linate e Malpensa ed Expo 2015. Parlando degli aeroporti, Formigoni ha ribadito che “non è pensabile che una regione in cui si concentra il 52% degli investimenti stranieri non abbia uno scalo con importanti collegamenti nazionali e internazionali”, mentre sull’importante appuntamento di Expo, Formigoni ha ricordato che “è chiaro a tutti noi il tempo che è stato perso e questa consapevolezza deve aumentare il senso di responsabilità. Io non accetto chi parla di ridimensionamento del progetto, perché il progetto non ha alcune necessità di ridimensionamento. Per le infrastrutture abbiamo già assicurato il 92-93% delle risorse necessarie, il miliardo di euro che manca lo troveremo da qui al 2015. Auspico si definiscano gli spazi e le responsabilità di ciascuno e si vada avanti in un’opera fondamentale per Milano, per la Lombardia e per l’Italia”.