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Lavoro e scuola. INFN, si aprono spiragli sul precariato, ma sul fondo accessorio si conferma il taglio del 10%

 

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Lavoro e scuola. INFN, si aprono spiragli sul precariato, ma sul fondo accessorio si conferma il taglio del 10%

Dopo le forti pressioni esercitate sull’ente, prima riunione della Commissione sulle forme flessibili di lavoro. Contratto integrativo: confermato dall’ente il temuto taglio del 10% del fondo accessorio 2009 di tecnici e amministrativi.

Comunicato al personale INFN
22 settembre 2009
La mattina del 4 settembre 2009 presso al sede della Presidenza dell’INFN si è riunita per la prima volta la Commissione ex art. 22 bis del CCNL 1998-2001. Hanno formalmente aderito alla commissione, ed erano presenti con loro rappresentanti, FLC-CGIL, ANPRI e USI-RdB, mentre l’INFN era rappresentato dal membro della Giunta Esecutiva INFN, dott. Graziano Fortuna.

I lavori, iniziati in mattinata, sono proseguiti fino al pomeriggio in un clima collaborativo. I presenti hanno discusso e stabilito finalità e metodi di funzionamento della Commissione. Nello spirito della trasparenza gestionale e del monitoraggio del fenomeno del lavoro flessibile nell’INFN, nonché nello spirito della formulazione di possibili proposte da discutere nell’apposito tavolo di trattativa sindacati-ente, si è deciso di riunire la commissione circa una volta al mese, con frequenza ben maggiore rispetto alle due riunioni all’anno previste dal CCNL.


Sono stati illustrati il formato dei dati a disposizione dell’ente per la pianificazione delle politiche del personale. Su suggerimento dei rappresentanti della FLC-CGIL e dell’ANPRI, si è convenuto di ampliare l’informazione a disposizione per i dipendenti a Tempo Determinato, in particolare introducendo “l’anzianità post-laurea di associazione INFN”, in modo da rendere più evidente l’effettivo contributo del singolo alle attività dell’ente al di là del tipo di contratto con cui è attualmente in relazione con l’INFN.

Sempre su suggerimento dei rappresentanti FLC-CGIL e ANPRI, si è deciso che per la prossima riunioni, l’ente metterà a disposizione anche per i dipendenti ex art.2222 lo stesso dettaglio di informazioni richiesto per i TD. Si è ugualmente convenuto circa l’opportunità di un’analoga ricognizione per gli Assegnisti di Ricerca.

L’ultima parte della riunione è stata dedicata all’illustrazione dettagliata della situazione del personale in servizio, in particolare alla luce delle stabilizzazioni previste sul turn-over 2008 e delle future assunzioni.

Il prossimo incontro della Commissione è fissato per il 28 settembre p.v.

Contratto integrativo INFN

Come avevamo già (purtroppo) preannunciato nel nostro precedente comunicato sull’incontro con l’INFN del 13 luglio u.s. – nonostante il “perentorio” comma 3 dell’art. 6 II bienno economico 2008-2009 che prometteva il recupero integrale del taglio entro il 30 giugno 2009 (com’è noto il contratto non è stato sottoscritto dalla CGIL) – durante l’incontro del 18 settembre u.s. l’INFN ha confermato il taglio equivalente al 10% dell’intero salario accessorio 2004 a valere sul fondo 2009.

Per il personale tecnico ed amministrativo, considerando anche altre voci attualmente inutilizzabili, si tratta di circa 866.000 (ottocento sessantaseimila) euro/anno complessive da tagliare su un fondo residuale, al netto delle indennità di ente, di circa 3.000.000 di euro/anno. Per l’esattezza va detto che a questi 866 K€/anno a consuntivo andrebbero sommati i mancati guadagni tra gli incrementi effettivi ottenuti nel quadriennio 2002-2005 (circa 471.000 euro/anno a regime) e quanto percepito nel quadriennio successivo 2006-2009 (circa 254.000 euro/anno a regime), ovvero andrebbe sommata una perdita secca di 217.000 (duecentodiciassettemila) euro/anno che porterebbe l’ammanco decisamente sopra il milione di euro/anno.

Il decreto del 2 luglio u.s., che qualcuno ha trionfalmente presentato come lo strumento per il recupero del taglio del 10% negli enti di ricerca, non riguarda gli enti di ricerca e quindi nemmeno INFN, come afferma anche la Ragioneria Generale dello Stato in una nota in risposta ai quesiti posti da qualche amministrazione.

Come se non bastasse, incombono inoltre una serie di altre questioni, di brunettiana ispirazione e non, che attengono all’aspetto funzionale-organizzativo degli enti ed all’aspetto economico. Diremo in altra sede sulle questioni di carattere funzionale-organizzativo, come ad esempio la compressione a quattro soli comparti della pubblica amministrazione, con la relativa scomparsa del comparto ricerca, o come sul meccanismo valutativo/premiale che prevede l’individuazione – ope legis – di un fannullone ogni quattro dipendenti pubblici. Sul piano strettamente economico invece, ciliegina sulla torta, diciamo subito che oltre alla difficile situazione relativa ai salari accessori, sul versante del rinnovo del contratto incombe prepotentemente la mancanza di fondi in finanziaria (almeno così ci dicono i media) per il rinnovo dei contratti pubblici. Le stime parlano di 2.000.000.000 (due miliardi) di euro da reperire per il 2010 e di 7.000.000.000 (sette miliardi) di euro nel triennio 2010-2012 di cui, al momento, non si vede l’ombra. In compenso però già si parla di una manciata di euro ciascuno a titolo di indennità di vacanza contrattuale: un ottimo risultato, non c’è che dire! Anche in questo caso va (sommessamente, per non urtare alcuna sensibilità) sottolineato che la CGIL non ha sottoscritto o avvallato nulla in tal senso e che invece qualcun altro, dopo la luna di miele, inizi a spazientirsi alquanto per via delle promesse disattese.

Ora, una rassicurazione, a nostro avviso superflua: non tema chi nell’incontro di venerdì scorso ha chiesto alla FLC di assumere un atteggiamento responsabile, faremo la nostra parte come sempre, non occorrono molte altre parole, la nostra storia da sola parla per noi. Oggi, più che la CGIL, dovrebbe preoccuparsi di assumere un atteggiamento responsabile chi ha infilato gli enti in questo vicolo cieco. Comunque, non si illudano i nostri detrattori o i prevenuti, pur nel quadro dato, la FLC Cgil non rinuncerà certo a cercare ostinatamente una via di uscita onorevole, che da un lato consenta al nostro ente di fare fronte ai tagli senza traumatici e irreversibili contraccolpi organizzativi, e dall’altro consenta a noi di difendere il potere d’acquisto dei salari dei lavoratori. Attendiamo, da un lato, da chi ha generando questa impasse proposte operative per azzerare i tagli o su dove e come effettuarli concretamente e, dall’altro lato, proporremo di allocare gli aumenti contrattualmente previsti nelle voci fisse e ricorrenti dei salari accessori, a parziale copertura di quanto già perso in termini di potere di acquisto dai lavoratori nel rinnovo del CCNL EPR Biennio economico 2008-2009.

Arretrati rinnovo CCNL EPR 2006-2009

Seppure con notevole ritardo rispetto alla stipula avvenuta nel maggio 2009, l’INFN ha comunicato che nel cedolino di settembre verranno corrisposti gli arretrati relativi al rinnovo del CCNL EPR. Gli importi relativi sono consultabili nelle tabelle sul sito web FLC.

Il prossimo incontro negoziale è fissato per il 1 ottobre p.v.

La Delegazione Trattante FLC Cgil INFN

 

Via: www.flcgil.it


Lavoro e scuola. Cronaca della scuola che non c’è

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Un anno lungo un sogno. Cronaca della scuola che non c’è

Le facili chiacchiere del Governo, piene di luoghi comuni e prescrizioni salvifiche e la realtà di una scuola sempre più povera e demotivata. Ma a volte i sogni si avverano. Un articolo di Ermanno Detti.

Si aprono le scuole: cosa si aspettano gli alunni, i docenti, i genitori? Di trovare una scuola accogliente, dove si impara, certo a leggere a scrivere a far di conto, ma anche si impara a imparare, a vivere, a crescere, a stare insieme, a capire. Una scuola dove tutti imparano e crescono, anche gli insegnanti, anche i dirigenti, anche gli addetti alle segreterie e i collaboratori scolastici, anche i genitori. Dove tutti collaborano e se qualcuno si trova in difficoltà viene aiutato e non respinto. Una scuola seria e rigorosa e, se serve, anche severa. Una scuola che guarda al futuro dei suoi giovani allievi e del Paese.

È il sogno di una scuola che non c’è, purtroppo, come quella che immagina Ermanno Detti nell’articolo qui pubblicato.

Roma, 16 settembre 2009
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Un anno lungo un sogno
Cronaca della scuola che non c’è
di Ermanno Detti

Anno scolastico 2009-2010. Entro in aula regolarmente. Gli alunni sono sereni, pieni di aspettative, desiderosi di apprendere. Sono il loro docente e mi sento felice di vederli interessati. Anche il loro numero è imprecisato, ma sono tranquillo, in questa scuola nessuna classe ha più di 25 alunni. È un numero flessibile peraltro, si abbassa in caso che vi sia la presenza di qualche alunno con particolari difficoltà.

Inizio la lezione e tutto procede regolarmente. Passano i giorni e qualche mese. Se c’è un alunno con qualche problema di inserimento mi preoccupo, ma so che possiamo farcela, io, l’alunno e gli altri insegnanti. Ci conosciamo tutti in questa scuola e la collaborazione con i colleghi è facilitata. Se c’è un alunno in difficoltà se ne parla, si decide se iniziare o meno un colloquio più intenso con la famiglia, se intervenire con qualche forma di recupero.


Gli insegnanti in questa scuola sono quasi tutti di ruolo, non c’è il solito avvicendamento, non ci sono precari che vanno e vengono con gli alunni che non ci capiscono più niente, con le classi che si sfasciano per il carosello dei docenti. Grazie signor Ministro per aver dato questa stabilità, questa continuità al nostro lavoro. Tutti gli italiani dovrebbero ringraziarti perché stai permettendo al nostro Paese un significativo sviluppo culturale. E con modica spesa, un docente precario e un docente di ruolo alla fin fine costano quasi lo stesso. Una manciata di euro in più all’anno e tutto funziona meglio. Gli alunni qui non solo studiano, frequentano anche la biblioteca scolastica che tu, signor Ministro, hai permesso di aggiornare con l’acquisto di buoni e nuovi libri. Addetto alla biblioteca quest’anno c’è anche un bibliotecario preparato con un corso di aggiornamento specifico. Se le cose andranno avanti così dalla futura scuola usciranno lettori forti, amanti della lettura e gli italiani lettori non saranno più agli ultimi posti nel mondo. Ma poi qui, accanto alla biblioteca, c’è anche la sala computer e la sala proiezioni. E la didattica ne trae grandi benefici. La scuola è pulita, nei bagni, ma perché lo scrivo?, c’è sempre la carta igienica. Il personale di segreteria ha tutto il materiale a disposizione per lavorare, i collaboratori scolastici collaborano davvero. Un collaboratore scolastico mi ha accompagnato anche in gita scolastica. E sì che qualcuno aveva detto che era meglio un’impresa di pulizie. Grazie Ministro dell’Economia per non averci tagliato anche questa risorsa. Siamo quasi alla fine dell’anno. Non ci sarebbe altro da scrivere, perché tutto si è svolto normalmente. C’è stato qualche sciopero, mi pare, per il rinnovo dei contratti e per salvaguardare alcuni diritti. Ma senza grandi tensioni, tanto che se c’è stato appena me lo ricordo: il contratto comunque è andato in porto, gli insegnanti sono soddisfatti, i sindacati pure. Non mi pare che ci siano state discriminazioni di sorta in questo anno scolastico, tutto si è svolto regolarmente. Non ci sono state misure razziste contro gli immigrati, c’è maggiore sicurezza perché sono stati aumentati gli stanziamenti per le forze dell’ordine (la stravecchia idea delle ronde è stata finalmente accantonata!), le risorse dello Stato sono state equamente distribuite tra Nord e Sud, il dialetto magari è stato insegnato nella scuola, ma per approfondimento culturale e non per discriminare qualcuno, i docenti (e anche il Dirigente) provengono da varie parte d’Italia e nessuno dice niente, non c’è mica bisogno di passaporti per insegnare nelle scuole della Repubblica. Ora ci saranno scrutini ed esami, ci saranno i promossi e i bocciati, si sa. Ma noi abbiamo fatto il possibile per dare a tutti la migliore formazione. Molti extracomunitari ormai parlano meglio la nostra lingua, il processo di integrazione culturale va avanti. Questo ci sembra importante, che si vada avanti, senza assurde discriminazioni, senza alunni a cui è vietata la scuola perché i genitori non sono regolarizzati, senza che i docenti debbano denunciare i genitori di un alunno. E poi ci saranno le prove dell’Invalsi. Sono sicuro che siccome tutto è andato normalmente i nostri alunni non risulteranno tra gli ultimi in Europa. A proposito, facciamo attenzione durante le prove, prendiamo seriamente le prove Invalsi. Signor Ministro, faccia magari una circolare in proposito. Sennò potrebbe accadere come quell’anno in cui gli alunni del Sud risultarono più bravi di quelli del Nord e poi qualcuno imbrogliò le carte, disse che al Sud gli alunni avevano copiato e il risultato alla fine si capovolse. Se fossi stato Ministro, in quell’occasione mi sarei vergognato per la figuraccia e mi sarei dimesso. Signor Ministro Gelmini, questo non è un sogno, o meglio è un sogno ad occhi aperti, è un desiderio, comune a molti italiani, a molti docenti, a molti lavoratori, a molti genitori. Un desiderio di un anno scolastico normale, come quelli di un tempo. Quando ancora non c’era lei e il suo Governo. Lei e il suo Governo state invece sfasciando le nostre migliori istituzioni. Io sono contrario, insieme ad altri, a questa sciagura e sono tra quelli che cercherà in ogni modo di impedirglielo, affinché il sogno non resti solo un desiderio.

Lavoro nella scuola. Concorso a 145 posti Ispettori scolastici: sedi di svolgimento delle selezioni

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Concorso a 145 posti Ispettori scolastici: sedi di svolgimento delle selezioni

Con specifico avviso il MIUR ha stabilito le sedi scolastiche nelle quali si svolgeranno il 21 settembre 2009 le prove di selezione per il concorso a dirigente tecnico.

Il Direttore generale per le Risorse Umane del Ministero dell’Istruzione ha comunicato con specifico avviso le sedi scolastiche di svolgimento del concorso per 145 posti di Ispettore scolastico che era stato rinviato al 21 settembre 2009.

I candidati, in riferimento agli ambiti territoriali prescelti con la domanda, dovranno presentarsi alle ore 8,30 del 21 settembre 2009 nelle sedi scolastiche indicate nell’avviso.


La prova di durata di 90 minuti, con inizio alle ore 10,00 in tutto il territorio nazionale, si articola su 90 quesiti a risposta multipla con 4 risposte di cui una soltanto esatta e la commissione ha stabilito i punteggi (1 punto per risposta esatta, -0,5 per risposta errata, -0,25 per risposta omessa).

Nella Gazzetta Ufficiale serie speciale “Concorsi ed esami” del 12 febbraio 2010 sarà pubblicato l’elenco dei candidati ammessi a sostenere le prove scritte.

Roma, 8 settembre 2009

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