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Mercato del lavoro: la ripresa economica è ancora lenta e lunga

Lo dimostra il ricorso in forte crescita alla Cassa Integrazione non solo tradizionale (ordinaria e straordinaria) ma anche quello in deroga. Il fenomeno interessa anche i settori privati della conoscenza e in particolare scuola non statale e formazione professionale.

Nonostante un leggero aumento della produzione industriale, registrato nel primo trimestre di quest’anno, permane un andamento negativo della nostra economia che coinvolge non solo nei settori industriali e produttivi ma anche quelli dei servizi e del terziario. Lo dimostra l’andamento del ricorso massiccio alla Cassa Integrazione Guadagni che è in costante aumento: da gennaio ad aprile 2010 sono state registrate richieste per 415.735.539 ore di CIG pari ad un aumento del 103%.

Siamo sempre più convinti che la ricollocazione e la riorganizzazione del nostro sistema produttivo non possa essere esclusivamente affidato alla spontaneità del mercato ma necessita al contrario di ben precisi indirizzi di politica industriale capaci di rilanciare uno sviluppo economico in grado di poter effettivamente competere con il mercato globale. Se si continua così si corre il rischio di avere, anche in ipotesi di una ripresa, un sistema impresa obsoleto e marginalizzato.

Il dato più inquietante è rappresentato da due fenomeni in continua crescita: il ricorso alla CIGS (Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria) che rispetto all’anno precedente cresce del + 252,14% e il ricorso alla CGID (Cassa Integrazione Guadagni in Deroga) che, sempre rispetto all’anno precedente, aumenta del 252,14%. E’ invece da registrare un leggero calo del ricorso da parte delle imprese alla CIGO (Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria).

Complessivamente risulta che i lavoratori in CIG (Ordinaria, straordinaria e in deroga) sono oltre un milione e duecentocinquantamila. L’aumento del ricorso alla CIG in deroga, che ovviamente riguarda in particolare tutte le imprese prive di ammortizzatori sociali, comincia ad interessare anche quei settori produttivi che tradizionalmente non usufruiscono di alcun ombrello per far fronte alla crisi e ciò vale anche per alcuni settori privati della conoscenza, quali la scuola non statale e la formazione professionale. Quale sarà la sorte di questi lavoratori posti a zero ore se il Governo non dovesse riconfermare l’ammortizzatore in deroga?

Oggi più che mai serve una vera riforma degli ammortizzatori sociali con una loro estensione universalistica in grado di dare un minimo di prospettive lavorative future a tutti i lavoratori indipendentemente dalla tipologia e dalla dimensione delle imprese.

Per quel che riguarda la FLC Cgil si tratta di un obiettivo rivendicativo centrale per combattere, insieme ad altri, i processi di precarizzazione
oggi dilaganti nei comparti privati della conoscenza.

Crisi, oltre il 50% dei lavoratori,non ha diritto alla cassa integrazione

I dati elaborati dalla Cgia di Mestre. Secondo i calcoli oltre sette milioni di dipendenti non hanno diritto a forme di sostegno in caso di perdita del posto di lavoro. “Il governo deve intervenire”.

ROMA – Un dipendente su due nel settore privato in Italia è senza ammortizzatori sociali. Un esercito di 7.141.300 persone, rileva un’indagine della Cgia di Mestre, pari al 50,9% del totale dei dipendenti italiani (escluso il pubblico impiego). Sono questi, assieme ai precari, sottolinea la Cgia, i lavoratori più a rischio in questa fase di crisi economica. Si tratta di dipendenti che nel caso di esplusione dall’azienda non hanno nessuna misura di sostegno al reddito, come la cassa integrazione ordinaria o straordinaria.

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Piastrelle, al gruppo Iris mobilità per 780 addetti

Non si parla di un’azienda qualsiasi, ma di uno dei simboli della ceramica made in Italy nel mondo. Iris Ceramica, azienda da 209 milioni di euro di ricavi nel 2007, capogruppo di una multinazionale e fra i leader mondiali nella produzione di ceramica e gres porcellanato, va verso la chiusura dei battenti con una liquidazione volontaria che mette a rischio il posto di lavoro per 780 dipendenti.

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Forte aumento della cassa integrazione

A dicembre l’ordinaria +525% rispetto allo stesso mese del 2007, quella straordinaria -11%.

ROMA – A dicembre il ricorso complessivo alla cassa integrazione del settore industriale ed edile è aumentato del 110,28%, con una crescita di quella ordinaria del 525% rispetto allo stesso mese del 2007. La cassa integrazione straordinaria è invece diminuita dell’11,61%. I dati sono stati diffusi dal ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, in occasione della registrazione della puntata della trasmissione Porta a porta, anticipando il consuntivo del presidente dell’Inps all’unità di crisi sull’occupazione istituita al ministero.

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