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Antinfortunistica: i dispositivi di protezione individuale più interessanti

La legge italiana prevede che i lavoratori che operano in ambienti a rischio vengano dotati di dispositivi di protezione individuale capaci di garantire sicurezza sul posto di lavoro eliminando alla radice il rischio di poter incorrere in incidenti o infortuni. Si tratta di una legge davvero molto importante, soprattutto considerando che in Italia nel corso degli anni sono davvero molte le persone che hanno subito danni fisici davvero molto gravi a seguito di incidenti sul posto di lavoro, così come numerose sono le persone che sono addirittura arrivate a perdere la vita sul posto di lavoro. Una situazione di questa tipologia meritava una legge che tutelasse i lavoratori, legge che finalmente esiste e che se correttamente applicata riesce davvero ad eliminare ogni possibile rischio alla radice.

Ma quali sono i dispositivi di antinfortunistica in assoluto più interessanti? Ci sentiamo sicuramente in dovere di ricordare i sistemi anticaduta che offrono la possibilità di lavorare anche ad altezze davvero molto importanti senza alcun tipo di timore oppure i caschetti che offrono la possibilità di evitare che eventuali cadute di materiali anche piuttosto pesanti possano arrecare alcun tipo di danno fisico. Dobbiamo però anche ricordare i guanti di protezione che sono disponibili oggi in una gamma davvero molto vasta di modelli. Si va infatti dai guanti con inserti di elevato spessore che offrono la massima protezione possibile a coloro che operano con macchinari davvero molto pericolosi, magari in possesso di lame taglienti, ai guanti lunghi sino al al gomito in materiali che resistono senza alcun tipo di difficoltà anche gli agenti chimici in assoluto più pericolosi. Oltre ai guanti, sono altrettanto interessanti i sistemi di protezione per le orecchie, cuffie a tutti gli effetti che tengono i suoni più intensi alla lontana, garantendo così la massima salute possibile dell’impianto uditivo anche a coloro che devono stare a contatto con suoni di questa tipologia ogni giorno e in modo continuo.

Questi sono dispositivi di antinfortunistica di cui tutti hanno sentito parlare almeno una volta nella vita. Tra i dispositivi invece meno conosciuti, che risultano comunque davvero molto interessanti, dobbiamo ricordare invece le ginocchiere. Ci sono molti lavori che devono essere effettuati necessariamente in ginocchio, una posizione questa davvero molto scomoda che deve essere mantenuta magari anche per delle ore. In situazioni di questa tipologia avere a disposizione delle ginocchiere che consentano di rendere questa posizione davvero molto confortevole e di evitare che dopo qualche ora le ginocchia possano infiammarsi o provocare dolori di varia tipologia deve essere considerata come una vera e propria manna dal cielo, non sembra anche a voi?

I dispositivi di protezione individuale devono ovviamente essere acquistati delle migliori marche del settore e devono essere in possesso di tutte le certificazioni previste dalla legge. Solo in questo modo è possibile parlare di dispositivi davvero di alta qualità che rendono la vita molto più semplice ad ogni lavoratore. Ovviamente questo potrebbe voler dire spendere qualche soldo in più, dispositivi che infatti potrebbero non risultare particolarmente economici. Il modo per risparmiare però c’è. Basta infatti evitare di effettuare questo genere di acquisti nei negozi fisici presenti in città e fare affidamento sul web; sono sicuramente disponibili delle realtà che vi consentono di scegliere da un catalogo online e che sicuramente hanno quindi prezzi più concorrenziali rispetto a quelli della media di mercato.

Sicurezza sul lavoro: importante mettere gli occhi al riparo dai rischi

Oggi la sicurezza sul lavoro non è più argomento tabù, ma solo se affrontato nelle linee generali, poiché entrando nel merito dei settori normativi “di nicchia” emergono dubbi e perplessità, spesso frutto del mancato approfondimento. È il caso dei rischi derivanti dall’esposizione alle radiazioni ottiche artificiali (Roa): dal 26 aprile scorso vige l’obbligo di valutazione per il datore di lavoro – previsto nel più noto Testo unico sulla sicurezza – non più limitata agli effetti «nocivi ed a breve termine», ma esteso a tutti i rischi «con particolare riguardo ai rischi dovuti agli effetti nocivi sugli occhi e la cute».

In che modo viene chiamato in causa il professionista, e nello specifico l’ingegnere? «Insieme a quella del fisico, si tratta delle prime due figure professionali a cui è richiesta una competenza specifica e complessa, che deve poter poggiare su una formazione mirata e adeguata. Senza di essa, il sistema di promozione della sicurezza e di tutela del lavoratore si bloccherebbe». Ad affermarlo è stato Riccardo Di Liberto, responsabile della Struttura Complessa di Fisica Sanitaria – Policlinico San Matteo di Pavia, tra i relatori del seminario di ieri pomeriggio – 10 dicembre – curato dalla Commissione sicurezza dell’Ordine degli Ingegneri di Catania, presieduto da Carmelo Maria Grasso: «Il nostro è un percorso dettato dalla convinzione che garantire la sicurezza è prima di tutto un segno di civiltà e un dovere – ha affermato il presidente – pur in un contesto normativo caratterizzato da una proliferazione che segue più la logica della dinamicità che quella dello snellimento e quindi della stabilità. Non possiamo che indirizzare i nostri iscritti sulla strada dell’aggiornamento, offrendo loro una serie di incontri tecnici gratuiti, come quello di oggi». Laser, utilizzo di plasma per taglio e saldatura, lampade germicidi, sistemi Led per fototerapia, lampade abbronzanti e ad alogenuri metallici, corpi incandescenti, apparecchi con sorgenti Ipl per uso medico o estetico, sono alcuni dei casi in oggetto. Tra le cause più comuni d’incidente, rientrano: l’esposizione oculare improvvisa durante operazioni di allineamento, il malfunzionamento delle apparecchiature, gli interventi tecnici impropri sui generatori di alta tensione e i sistemi di protezione e interventi di riparazione non adeguati. E non è sempre semplice stimare l’incidenza di questo genere di infortuni lavorativi, perché gli effetti non si manifestano nell’immediato e non sempre è quantificabile la “dose” di esposizione.

È dunque per il suo ruolo di responsabilità e di estrema competenza che oggi l’ingegnere deve lavorare in prima linea, a fianco degli enti e delle aziende: «Individuare nuovi fattori di rischio e trovare nuove soluzioni – ha spiegato Antonio Leonardi, consigliere delegato Commissione Sicurezza dell’Ordine e presidente nazionale Anis – è il compito a cui siamo chiamati, soprattutto quando tratta di tematiche non ancora del tutto esplorate. Il nostro impegno è costante e siamo fiduciosi, nonostante i numeri non siano incoraggianti, visto che gli incidenti mortali, nel 2009, sono stati 84 casi con un incremento di 7 morti rispetto all’anno precedente». Il seminario ha fornito le conoscenze tecnico-scientifiche ai fini della valutazione del rischio. Il tutto con il supporto di esperti relatori, coordinati dal segretario della Commissione sicurezza Elisa Gerbino: Pina Scandurra (responsabile Servizio di Prevenzione e Protezione Azienda ospedaliera “Garibaldi” di Catania); Mario Lazzaro (medico del lavoro – Sasol Italy); Benedetto Savatteri, ingegnere esperto qualificato e Massimiliano Barone, Rspp Istituto nazionale di geofisica e Vulcanologia – sez Catania e Palermo).

Sicurezza sul lavoro: infortuni sottostimati

Da una ricerca effettuata dal Procuratore generale della Toscana Beniamino Deidda gli infortuni sul lavoro a Firenze sarebbero almeno trecento e non otto, come è stato ufficialmente registrato. “Ritengo veritiere le parole di Deidda – spiega l’assessore provinciale al Lavoro Elisa Simoni – Unisco la mia alla sua denuncia e ribadisco l’impegno della Provincia, per quanto le compete, nell’informare i lavoratori, nella formazione e nel coordinare gli interventi di prevenzione”. Il Procuratore, aveva osservato il gruppo di Rifondazione Comunista in Consiglio provinciale presentando una domanda d’attualità, “dichiara la palese sottostima dei dati rispetto a quello che realmente accade e soprattutto evidenzia l’impossibilità di monitorare in modo sufficiente e attendibile il lavoro delle procedure e dei tribunali”. Una dichiarazione “grave e allarmante – secondo i Consiglieri provinciali di Rifondazione Andrea Calò e Lorenzo Verdi – poiché interviene su un problema nevralgico del lavoro, della salute e sicurezza e della scarsa prevenzione sui luoghi di lavoro che interessa fenomeni quali le morti bianche, gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali”. Nessuno sarebbe in grado di monitorare i fenomeni. Molti medici e strutture di diagnosi e cura si sottrarrebbero all’obbligo di inviare i referti medici che certificano la malattia o l’infortunio. I dati statistici provano che tale fenomeno è incontestabile.

Campagna OSHA 2010-2011 per la manutenzione sicura sui luoghi di lavoro

Per il biennio 2010-2011 si prevede una nuova campagna dell’OSHA (Occupational Safety and Health Administration) che riguarderà la manutenzione sicura sui luoghi di lavoro. Questo sarà utile per sensibilizzare le aziende e gli stati della comunità europea che hanno precedentemente partecipato alla campagna in tema valutazione dei rischi.

Introducendo la nuova iniziativa, il presidente dell’OSHA, Jukka Tarala, ha dichiarato che: “Con oltre 450 europei che perdono la vita ogni giorno per cause legate all’attività lavorativa, ed il 6% del PIL Europeo perso a causa di infortuni sul lavoro e malattie, è essenziale continuare ad occuparci della salute e sicurezza sul luogo di lavoro. Sono convinto che la campagna sulla manutenzione sicura si fonderà sul successo della campagna sulla valutazione dei rischi e continuerà a rivolgersi ai lavoratori europei”.

La nuova campagna inizierà ufficialmente il 28 aprile 2010 e si diramerà man mano in tutta Europa presso tutti i Governi degli stati che hanno partecipato al precedente progetto.

In questi due anni verrà posta l’attenzione sull’importanza della manutenzione per la sicurezza sul lavoro di tutti i lavoratori che si occupano della manutenzione aziendale, proprio perché mantenere sempre in sicurezza il luogo di lavoro serve a proteggere la vita di tutti i dipendenti, compresi eventuali lavoratori esterni che si trovano a lavorare in azienda per brevi o lunghi periodi.

Ricordiamo che grazie all’OSHA si è avuta la possibilità di accedere ad una grande banca dati sulla valutazione dei rischi che ha permesso di snellire moltissimo la burocrazia per tutti i datori di lavoro che ora si trovano personalmente a dover compilare il DVR (Documento Valutazione Rischi) per la propria azienda. Per cui oggi la compilazione del DVR può essere effettuata in modo semplice e senza errori da qualunque imprenditore.