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Crisi Isi ex Electrolux, si tratta

ISI EX ELECTROLUX, “AVANTI CON ATTESA”
La questione di nuovo in Consiglio provinciale. Domani, 6 maggio, le parti si incontrano a Roma

Isi ex Electrolux. Stipendi arrivati, azienda e sindacati si sono incontrati, completata la prima linea di produzione, ipotesi di accordo sulla cassa integrazione ordinaria. “L’azienda – ha spiegato l’assessore provinciale al Lavoro Elisa Simoni rispondendo a una domanda d’attualità del gruppo di Rifondazione comunista – prevede l’avvio al regime della produzione nel prossimo mese di settembre”. Il confronto tra le parti si sposta intanto a Roma giovedì 6 maggio. Dunque fase interlocutoria. Per il consigliere di Rifondazione Andrea Calò “il problema è che il piano di deindustrializzazione: la proprietà spesso contraddice quello che ha dichiarato due ore prima. In quella fabbrica si avverte una forte precarietà”.

Crisi lavoro: “Tavolo permanente in Sicilia”

Confcommercio Sicilia, Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltucs Uil hanno sottoscritto, un documento congiunto che individua una serie di azioni forti e condivise da attuare sul fronte della grave crisi economica che sta investendo anche il tessuto produttivo e occupazionale del comparto commerciale, del terziario e del turismo in Sicilia. Con il documento si individuano, tra l’altro, le proposte da far pervenire alla Regione Siciliana per arginare e aggredire gli effetti della crisi: tra queste l’istituzione di un tavolo unico per l’attivazione delle misure necessarie, “in modo da superare la sterile frammentazione di tanti tavoli separati in sedi diverse”.

I protagonisti dell’iniziativa partono dal dato che la crisi economica ha comportando nell’ultimo semestre del 2008 l’espulsione di circa 10mila addetti delle imprese

commerciali e la chiusura di circa 8mila imprese. Una situazione aggravata dalla riduzione dell’accesso al credito per le piccole e medie imprese commerciali, dalla diminuzione dei flussi turistici da e per la Sicilia, dalla contrazione delle vendite nella piccola-media e grande distribuzione e dei consumi. Per Confcommercio Sicilia, Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltucs Uil il quadro si aggraverà con l’approssimarsi della stagione estiva, con gravi ripercussioni sul tessuto produttivo e occupazionale del comparto commerciale, del terziario e del turismo in Sicilia. “Oltre alle misure predisposte dal Governo nazionale – affermano – occorre individuare le misure da porre a carico della Regione, con l’approssimarsi dell’approvazione del bilancio e della finanziaria regionale all’Ars nei prossimi giorni”.


Rapporto Assinform: nel 2008 ICT italiano +0,4%, ICT mondiale 4,4%


IT: mercato a 20.343 milioni di euro, ma l’occupazione perde 29.000 addetti nel secondo e terzo trimestre del 2008. 2008/2007: cala l’hardware (-0,2% ), tengono servizi informatici e software (+1,3%); rallenta la domanda delle imprese + 0,7%; la spesa della Pa continua a scendere: – 0,5; forte frenata nella crescita del mercato consumer a +4,4%.
TLC 2008: mercato a 44.120 milioni di Euro, -0,2% sul 2007; previsioni 2009: + 0,7% sul 2008

“In sei mesi, da aprile a settembre 2008, l’IT italiana ha perso 29.000 addetti. La previsione sul quarto trimestre è un calo ulteriore dell’occupazione, dell’ordine di – 11,5% rispetto al primo trimestre dell’anno, con una perdita di altri 18.000 unità per un totale di circa 47.000 addetti in meno a fine 2008. Ciò significa che la crisi in 9 mesi ha mandato in fumo l’aumento occupazionale registrato dal settore in tre anni. Non si tratta di allarmismo, ma di valutare il fatto che negli ultimi mesi del 2008 i tempi della crisi si sono fortemente accelerati. La conseguenza è stata una forte riduzione della domanda d’innovazione tecnologica, che per il settore IT ha significato chiudere l’anno con una diminuzione della crescita allo 0,8%, a fronte del + 2% messo a segno nel 2007. Si può dire che se per l’Information Technology italiana il 2008 non è stato ancora un anno di recessione, si è trattato tuttavia di un periodo di pesante rallentamento. Certo è che il settore ha ormai iniziato a risentire in modo serio di una crisi, i cui effetti perversi si stanno rivelando progressivamente. Le previsioni sul 2009, infatti, sono preoccupanti. Se nel frattempo non interverranno correttivi efficaci, il trend di crescita del settore nel 2009 potrebbe subire un calo, dell’ordine di -5,9 punti percentuali”. E’ questo, in sintesi, il messaggio che il Presidente di Assinform Ennio Lucarelli ha lanciato nel presentare l’anticipazione del Rapporto Assinform 2009, arrivato quest’anno alla sua 40° edizione, insieme ai risultati della seconda Indagine congiunturale sulle aziende IT.

Guardando con maggiore dettaglio l’andamento del mercato It nel 2008, si notano il forte rallentamento subito dalla crescita della domanda delle imprese, passata da + 1,9% nel 2007 a + 0,7% del 2008. Questa discesa evidenzia come la crisi costringa le imprese a tagliare i propri investimenti in innovazione, pur nella consapevolezza che questa voce è indispensabile per affrontare mercati sempre più competitivi. Una dimostrazione sta nel fatto che le vendite sono crollate per tutti i comparti merceologici e in tutti i canali di vendita, tranne quelle via internet. Inoltre si è avuto un crollo di 6 punti percentuali della domanda consumer , passata da una crescita di +10,5% nel 2007 a + 4,4% nel 2008; il decremento costante dell’informatica pubblica, -0,5% nel 2008 (era stato -0,6% nell’anno precedente) la quale da tre anni sta riducendo la spesa It, facendola stagnare intorno a un volume che si mantiene ormai stabile sotto la soglia dei 3.000 milioni di euro. Ma di questa spesa, va sottolineato che più della metà va ad alimentare il mercato in house, tanto che si è arrivati al punto che il 73% delle Regioni, che costituiscono il maggiore centro di spesa informatica della Pal, si avvale di proprie società, destinando loro ben il 62% circa delle risorse.


Il 3 marzo l’annuncio del possibile taglio di 600 posti alla Lucchini – Simoncini: «Riunione urgente della task force a Piombino»

Nelle prossime settimane, forse già tra pochi giorni, la task force voluta e messa in piedi dalla Regione per affrontare la crisi farà tappa a Piombino: per parlare dei tagli paventati alla Lucchini e della situazione del settore siderurgico in generale.
«Appena oggi ho avuto notizia del piano di riorganizzazione prospettato alla Lucchini, con la possibile perdita di 600 posti di lavoro, – spiega l’assessore al lavoro, Gianfranco Simoncini – mi sono subito messo in contatto con il sindaco della città Gianni Anselmi manifestando la preoccupazione anche della Regione, dopodiché, assieme al presidente Martini, abbiamo deciso di convocare urgentemente una riunione della task force».

«La data della visita a Piombino – aggiunge – sarà decisa già domani». Stamani i dirigenti della stabilimento della Lucchini a Piombino avevano manifestato ai rappresentanti sindacali la volontà di rivedere l’assetto organizzativo dello stabilimento. La produzione si ridurrà a 1 milione e 100 mila tonnellate di acciaio, la metà della capacità produttiva degli impianti. La prima conseguenza sarà il mancato rinnovo dei contratti dei precari (420 lavoratori), a cui potrebbero aggiungersi 180 prepensionamenti.
L’azienda ha invece confermato gli investimenti strategici connessi alla realizzazione di un nuovo laminatoio e al potenziamento dell’altoforno, quando le condizioni del mercato lo permetteranno. La Lucchini aveva già affrontato la crisi ricorrendo alla cassa integrazione, che ha interessato circa 450 lavoratori.