Affrontare un colloquio in inglese: gli italiani ancora poco preparati

Foto da trucchilondra.com

Le grandi città italiane come Roma offrono maggiori opportunità di carriera per i giovani e non solo, ma per riuscire a superare un colloquio spesso competenze tecniche e una grande abilità oratoria non bastano. Basta infatti scorrere un qualunque portale di offerte di lavoro per capire che, per puntare all’assunzione, è necessario conoscere bene almeno una lingua straniera, preferibilmente l’inglese.

Sicuramente chi abita nella Capitale, per sentirsi più preparato e sicuro, dovrebbe prima di tutto frequentare delle lezioni professionali in una scuola di inglese a Roma Eur o in altri quartieri della città in base alla propria comodità. Grammatica, ascolto e conversazione sono i capisaldi su cui dimostrare in fase di colloquio le proprie capacità.

Secondo una ricerca condotta da Babbel e Openjobmetis su 800 persone, alle quali è stato chiesto di mettere in relazione le proprie abilità con un’altra lingua e ambizioni professionali, è emerso che l’89% degli annunci di lavoro esaminati (circa 3000) richiede esplicitamente la conoscenza della lingua inglese.

Ma quanto sono effettivamente preparati gli italiani ad affrontare una possibile intervista che non contempli la propria lingua madre?

Dai dati raccolti si evince che il 37% pensa di conoscere una lingua straniera, ma i fatti finiscono per dimostrare tutto il contrario. Per non parlare di quel 57% di soggetti che hanno un’opinione davvero troppo alta delle loro capacità linguistiche e che, durante i colloqui, finiscono per non essere in grado di parlare in modo fluente e preciso un secondo idioma come avevano fatto credere di saper fare.

I datori di lavoro sono dunque costretti ad avere numerose riserve circa la sezione dedicata alle lingue che ormai tutti tendono a inserire nel proprio Curriculum Vitae. La domanda che si dovranno porre di fronte a dichiarazioni come livelli e certificazioni è: quanto di tutto questo corrisponde al vero?

L’offerta lavorativa è certamente sempre più esigente sul fronte delle lingue, tuttavia bisogna anche ammettere che spesso le capacità linguistiche si sviluppano notevolmente sul campo, attraverso una pratica giornaliera e costante. Qualora dunque trovare il candidato perfetto risulti troppo complicato, si può sempre dare una chance a colui che si avvicina di più ai requisiti richiesti, dandogli tempo e modo di migliorare il suo inglese o un’altra lingua richiesta attraverso l’esercizio quotidiano.

Articolo scritto in collaborazione con Wall Street English

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