Vitalità nel settore del vino: boom dei giovani sommelier

Alcol: prevenzione con boom dei giovani sommelier (+ 15 %)

L’ aumento stimato pari al 15 per cento dei giovani di età compresa tra i 18 ed i 35 anni che frequentano corsi da sommelier significa che investire nella prevenzione promuovendo la conoscenza del vino a partire dalle giovani generazioni può contribuire a fermare gli abusi negli adolescenti. E’ quanto afferma la Coldiretti, sulla base dei dati Ais, nel commentare la campagna promossa dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali per la prevenzione contro l’abuso di alcol da parte dei giovani “Ragazzi vediamoci chiaro”.

Una realtà che conferma l’efficacia della formazione poiché tra molti giovani si sta anche affermando un consumo responsabile di vino che è divenuto l’espressione di uno stile di vita “lento” attento all’equilibrio psico-fisico che aiuta a “stare bene con se stessi“. E il fatto che si stima che una percentuale crescente degli oltre 10mila sommelier italiani sono giovani, dimostra – sottolinea la Coldiretti – che cresce tra le nuove generazioni la cultura della degustazione consapevole del vino, da contrapporre al consumo sregolato di alcol.


Occorre investire nella prevenzione promuovendo la conoscenza del vino a partire dalle giovani generazioni per fermare gli abusi che negli adolescenti sono spesso provocati dal consumo di bevande alcoliche mascherate da bibite alla frutta. Bisogna invece fermare – continua la Coldiretti – la diffusione di cocktail, superalcolici e “alcolpops”, bibite che contengono spesso vodka e rum mascherate da innocui analcolici “ready to drink” che si presentano con una immagine accattivante di divertimento e socializzazione che favoriscono gli eccessi e il bere fino ad ubriacarsi. Un impegno per in linea con il progetto comunitario “wine in moderation” che – conclude la Coldiretti – ha l’obiettivo di diffondere la cultura del buon bere senza esagerazioni.

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